De Niro, quel film che Sergio Leone non voleva finisse mai
L'attore si racconta a studenti. La sua paura è il fascismo Usa
(di Francesco Gallo) Il rapporto con Sergio Leone, la musica di Ennio Morricone, la dimensione epica cinematografica e, infine, l'odiata America di Trump. Questi solo alcuni temi trattati da Robert De Niro intervistato da Walter Veltroni al cinema Moderno di Roma in occasione della proiezione di 'C'era una volta in America' di Sergio Leone in 4k per gli studenti di cinema, ultimo atto de Il fuori sala di Alice nella città. Cosa è stato questo film? "Per Sergio Leone era soprattutto un atto d'amore e ho avuto la netta sensazione che non voleva finisse mai per non provare quella triste situazione agro-dolce che si avverte quando abbandoni un set e lasci tante persone che forse non vedrai più". Chi era Leone? "Un uomo soprattutto pieno di senso di umorismo, una persona simpatica che non ostentava nessuna pretesa, era insomma fantastico". L'America è ancora capace di fare film lunghi ed epici? "Penso di sì. È il caso di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, che non ho ancora visto, ma di cui mi hanno parlato tutti bene. Comunque dipende alcuni vengono realizzati per esempio per lo streaming, per essere suddivisi in tanti episodi. Certo questo è un modo diverso di raccontare la storia, ma credo che il film epico sia ancora possibile penso ad esempio a registi come Martin Scorsese". Quanto pesa la musica di Morricone in un film? "Pesa molto ve lo assicuro. Ho avuto la fortuna di aver lavorato in quattro film con le sue musiche e quindi conosco la differenza". Il suo rapporto col cinema italiano? "Da ragazzo a New York ho visto tanto cinema che veniva dall'Italia penso a Federico Fellini, ad Antonioni, a Pasolini tutti autori che ho sempre guardato con ammirazione e che ho amato tantissimo". L'America di oggi le piace? "Che dio ci aiuti! Non si può continuare ad usare la parola speranza, ma bisogna reagire così come si è cominciato a fare, per esempio, a New York con le elezioni del nuovo sindaco, ma anche in Virginia e in California. Non si può permettere che questa amministrazione bullizzi tutto perché credo sia fondamentale rispondere. Vogliamo insomma che ci venga restituito il nostro Paese e non venga trasformato come sta succedendo in una dittatura fascista".
L.Nguyen--SFF
