Ronzulli, 'sigarette prima causa tumori, usare leva fiscale'
'Aumentare prezzo non per punire ma per aiutare fumatori'
"Il fumo continua a essere la prima causa di morte evitabile in Italia, ogni anno provoca oltre 93.000 decessi, quasi uno su quattro tra i 35 e i 65 anni, e costa alla collettività più di 26 miliardi di euro tra spese sanitarie e perdita di produttività. Ridurre il tabagismo, quindi, una priorità nazionale di salute pubblica e deve diventare un impegno condiviso soprattutto verso le nuove generazioni: quasi un giovane su tre, tra i 15 e i 19 anni, ha già fatto uso di prodotti a base di nicotina. Servono quindi strategie complessive fatte di educazione, sostegno e strumenti concreti per scoraggiare il fumo, tra cui anche la leva fiscale". Lo ha detto la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, al convegno 'Prevenire i tumori, proteggere la salute: strategie e politiche sul fumo', organizzato dalla Fondazione Veronesi oggi al Senato. "Ogni volta che si parla di aumentare il prezzo delle dei prodotti da fumo, il rischio è quello di essere percepiti come impopolari. Ma se lo si affronta con equilibrio, trasparenza e visione, la fiscalità può diventare una leva di salute pubblica e non una punizione. Non si tratta di colpire chi fuma, ma di proteggerlo. E di tutelare chi potrebbe iniziare, quindi i più giovani. Non si tratta di fare cassa, ma di trasformare una misura economica in una misura di prevenzione. Le esperienze internazionali lo dimostrano, perché dove i prezzi del tabacco sono aumentati gradualmente, accompagnati ovviamente da campagne di sensibilizzazione e sostegno, i consumi si sono ridotti in modo sensibile e in particolare tra i giovanissimi".
K.Gray--SFF
