Virus sinciziale, solo in 4 Regioni protezione piena ai neonati
E solamente in 2 vengono vaccinate le donne in gravidanza
Mai come oggi sono stati disponibili strumenti di prevenzione contro il virus respiratorio sinciziale, tuttavia in Italia vengono utilizzati a singhiozzo e in maniera difforme tra le Regioni, non offrendo sufficiente protezione né ai neonati, né alle donne in gravidanza né alle fasce più fragili della popolazione. È quanto emerge da un documento pubblicato oggi da Cittadinanzattiva. Il documento mostra che solo 4 le Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia) offrono l'immunizzazione con l'anticorpo monoclonale preventivo a tutti i nuovi nati, quale che sia il mese di nascita. Nelle altre, seppur con ampie differenze regionali, l'immunizzazione viene offerta solo ai nati nei mesi in cui è più forte la circolazione del virus (tipicamente quelli invernali). Ciononostante l'immunizzazione "ha avuto un impatto estremamente positivo, riducendo fino al 90% le infezioni da virus respiratorio sinciziale nei bambini nati in stagione", sottolinea il rapporto. Criticità anche per l'offerta dalla vaccinazione alle donne in gravidanza, prevista solo in Sicilia e Molise. Per le altre categorie a rischio, adulti fragili e anziani, nella stagione 2024-25 non è stata attivata nessuna offerta estesa di prevenzione. Si contano solo alcune iniziative isolate, come a Genova o a Siracusa. Alcune Regioni, come la Calabria, non hanno potuto attivare campagne dedicate a fragili e anziano perché in piano di rientro. "Bisognerà intervenire con urgenza per aggiornare il Calendario nazionale di immunizzazione con l'inclusione dell'offerta contro il virus respiratorio sinciziale e prevedere adeguate risorse, considerando i risparmi ottenibili in termini di riduzione dei ricoveri, contenimento delle complicanze e alleggerimento del carico assistenziale", ha affermato la responsabile del coordinamento delle politiche della salute di Cittadinanzattiva Valeria Fava.
P.Adams--SFF