
Abi, ad aprile ripartono i prestiti ma mutui più cari

Cresce il credito dopo due anni. I tassi per la casa al 3,29%
Dopo due anni torna a crescere ad aprile il credito accordato a famiglie e imprese dal sistema bancario. L'ammontare dei prestiti, si legge nel rapporto mensile dell'Abi, ha registrato ad aprile un aumento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, in quella che è la prima crescita da marzo 2023. Nulla invece la variazione su marzo 2025, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti dell'1,1% e quelli alle famiglie erano cresciuti dell'1,1%. Ad alimentare la crescita è stata la domanda delle famiglie "positiva" da "diversi mesi", ha evidenziato il vice direttore generale vicario dell'Abi, Gianfranco Torriero, mentre resta "negativa" quella delle imprese: "sicuramente c'è una dinamica in attenuazione ma comunque la domanda di finanziamento" da parte del tessuto produttivo "permane ancora particolarmente debole". Ad aprile è tornato a salire il costo dei mutui, con il tasso medio sui nuovi finanziamenti per l'acquisto di abitazioni cresciuto al 3,29%, in aumento di 15 punti base rispetto al 3,14% di aprile, risentendo dell'incremento del tasso Irs registrato a marzo mentre è sceso dal 3,92% al 3,82% il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese. La crescita dell'Irs e dei tassi di mercato sul lungo periodo risente anche del "clima di incertezza" legata alla situazione geopolitica e in particolare ai dazi "con annunci e tensioni" che hanno avuto impatti sulle "aspettative prospettiche di inflazione e di rallentamento dell' economia", ha spiegato Torrieri. "Questo - ha aggiunto - provoca impatti su tassi di mercato che poi si scaricano sui tassi bancari. L'andamento in calo dell'Irs ad aprile lascia però sperare in un "segno meno" nell'andamento dei tassi sui mutui a maggio.
M.Gonzalez--SFF